neWs&GLAM

SEASONS  Danilo Visaggi.

Ho deciso di raccogliere contenuti in questo Blog  perchè mi piace l'idea di comunicare qualcosa, e specialmente di farlo senza mandato. Io, Umile suddito di Re Talento e Reggina Fortuna, credo fortemente nell'energia che sprigiona una forma di espressione, qualsiasi essa sia, credo nel coraggio di "buttar fuori" e credo che le muse della bellezza ripaghino questo coraggio.  
Mi piace l'idea di essere per pochi secondi il vostro filtro sulle cose, un pò come un paio di lenti. Bene, indossiamole, siamo pronti a scoprire  ed esplorare l'opera di un carissimo amico al quale sono molto affezzionato. Lui si chiama Danilo Visaggi,  ANIMA TESTA  e CUORE di SEASONS. 

Season Danilo Visaggi
                                              


La nuova Corte di RE GIORGIO brilla in Via Manzoni_Milano

                             
Da nemmeno un mese Re Giorgio inaugura una nuova Colonia in Via MANZONI_ Armani Luxory H. Finalmente il Made in Italy da Dubai torna in ITLALy. Ieri sera camminavo per le strade del centro di Milano, peraltro ornate molto bene da un Natale rigorosamente Glam ma nello stesso tempo caldo e sfavillante. Molto cuorioso nel vedere questo nuovo Lounge, siamo approdati da Armani H in via Manzoni. Senza perderci in tediosi particolari tutti gli elementi di design_Location_servizio_accoglienza_ qualità_ convergevano su un saldo TOP Level inscalfibile, solo a mio parere un surpluS di Pricing da rivedere, ma a fronte di  tutto ciò, ci passiamo su volentieri _ Il VALORE AGGIUNTO è sacrosanto- Bisogna celebrarlo PAGANDO_ Leggiamo insieme una rapida intervista fatta al nostro Armani, personaggio che a mio avviso nonostante tutto ha conservato una grossa parte HUMAN_  
       E' il mio atto d'amore verso Milano, la città che amo e nella quale sono arrivato alla fine degli anni '50 senza sapere fare nulla, ma dove sono stato travolto dala voglia di fare tipica di quel tempo», ha detto lo stilista. Sarà un luogo per gli stranieri di passaggio, «perché già il mio ristorante Nobu è il luogo più internazionale di Milano, ma anche per i milanesi: la lounge e il ristorante sono aperti al pubblico e aiuteranno a tenere viva via Manzoni anche la sera. Il bello di Milano è proprio che è un piccolo villaggio in cui si può andare a piedi ovunque». 
.. ovunque ma non chiunque!

Claudio Nicastro

     
L'estate 11 scioglie il Brand Manager.



Lunedi 29 Agosto, si torna in ufficio.
Sono io, Claudio Nicastro, copywriter del mio Blog, poche ore e rindosserò una delle mie camicie R.L monocromo color pastello, dei pantaloni Positano di cotone a righe, bag lavoro , Laptop e riprenderò possesso della mia scrivania. Mi sento energico creativo,un pò un bambino il primo giorno di scuola, grazie estate 2011. Se avete dato solo un occhiata ai contenuti di questo blog, avrete capito che mi occupo di marketing, quindi strategie, scadenze, obiettivi, calcoli di redettività. Fortunatamente amo il mio lavoro, ho una predisposizioe naturale per certe cose. Parlo cosi ora, il 30 Luglio nn ero propriamente della stessa idea.. Estate 2011 grazie, grazie davvero, via collo di camicia, cinismo, proiezioni, solo io. Il mio io offuscato da tutto ciò, io senza orologio, con larghe t-shirt "low profile", odori, calore, luce. Pelle abbrustolità al sole e nel  mezzo persone ritrovate laciate tanto tempo fà. Una manager Axentur, dal sorriso contagioso, un simpatico team manager IBM, un'amica tornata da L.Angeles,e un cugino riscoperto nella sua piscina, e poi Ponza. Una colorata isola, meravigliosamente selvaggia, al contempo modaiola e festosa. Vecchi amici Pr delle disco rOMne che fanno storia, e il piacere di vedere mia madre ballare ad un Pool Party con il drink in mano.
Benessere, il benessere è direttamnete proporzionale alla possibilità che ognuno di noi ha di tornare allo stato "madre" ritornare alla sorgente , dove sguazza l'io giocoso, lbero, frizzante, aimè a volte soffocato dalle atttività quotidiane . Lui vive li, a volte è benefico assecondarlo-
L'ESATE 11 HA SCIOLTO  il Brand Manager_
Claudio Nicastro

 

 Chapeau per Draghi,  fa scacco matto, il trono della B.C.E ora è suo

                                                            
                                                      
Roma, 24 giu. - Mario Draghi sara' presidente della Bce. L'investitura ufficiale e' arrivata dal vertice europeo dei capi di Stato e di governo dei 27. Draghi succedera' a Jean-Claude Trichet dal primo novembre. A dare notizia della nomina e' stato, in un messaggio su "Twitter", il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, mentre la riunione era ancora in corso. "Profonda soddisfazione" a nome dell'Italia e' stata espressa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Siamo certi che Mario Draghi sapra' pienamente corrispondere alla fiducia manifestatagli dalle autorita' italiane e europee guidando con mano sicura, in una fase difficile, l'istituzione che opera a Francoforte", ha detto il capo dello Stato. "Un grande successo dell'Italia e del governo", ha commentato il premier, Silvio Berlusconi, che ha detto di aver fatto personalmente le congratulazioni a Draghi durante un colloquio telefonico. Il via libera definitivo alla nomina era condizionato all'uscita di Lorenzo Bini Smaghi dal board dell'Eurotower, come prevedeva la bozza delle conclusioni del vertice, risultato di un compromesso con le richieste francesi che hanno impedito l'annuncio gia' ieri.
  La mossa di Bini Smaghi, che ha comunicato telefonicamente a Van Rompuy e al presidente francese Nicolas Sarkozy che e' pronto a dimettersi entro l'anno, ha sbloccato la situazione.
  Il problema, sollevato dai francesi, che aveva rallentato la nomina di Draghi, era l'eventuale presenza di due italiani e l'assenza di un rappresentante di Parigi nel board dell'Eurotower. La doppia telefonata di Bini Smaghi ha consentito di superare l'empasse. L'esponente del board della Bce resta peraltro tra i nomi piu' accreditati per la successione di Draghi alla guida della Banca d'Italia, insieme al direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, e al numero due di Palazzo Koch, Fabrizio Saccomanni. La decisione sulla nomina di Draghi, per il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, "premia certamente le indiscusse competenze del Governatore della Banca d'Italia ma anche l'affidabilita' e la solvibilita' del sistema finanziario italiano quali sono stati garantiti dalla rigorosa politica di bilancio e dalle riforme di regolazione della spesa nei grandi aggregati di finanza pubblica". L'annuncio dell'investitura ufficiale e' stata accolto con un caloroso applauso dalla direzione nazionale del Pd. "Non dimentichiamo che oggi in Europa arriva un volto dell'Italia, cosa alla quale non siamo abituati in questi ultimi tempi", ha detto Pier Luigi Bersani. "Compiaciuta" la cancelliera tedesca, Angela Merkel



Sulla CROISETTE: L'iTalia si Chiama Jasmine Trinca 


                                  

Ecco l’altra faccia del cinema italiano in concorso a Cannes: Jasmine Trinca. L’attrice, 30 anni, è una delle interpreti di L’Apollonide, lungometraggio del regista francese Bertrand Bonello.
Jasmine Trinca si unisce al gruppo di compatrioti che cercheranno di conquistare una Palma d’Oro: Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e la giovane Al Rohrwacher che concorre con l’opera prima Corpo Celeste. Riconoscimento sicuro per Bernardo Bertolucci, a cui sarà conferita la Palma d’oro alla carriera.
In L’Apollonide, film ambientato a inizio 900, Jasmine Trinca interpreta Julie, una prostituta che vive con altre colleghe in una casa chiusa. Ma, precisa l’attrice, non ci sono scene particolarmente morbose.
Come è noto, gli altri nomi forti italiani in concorso sono Nanni Moretti, che partecipa con l’appena uscito Habemus Papam e Paolo Sorrentino, che presenta uno Sean Penn ex rock star svogliata in This must be the place. L’altra sorpresa è Alice Rohrwacher, giovane che si è occupata di musica e documentari ed è alla sua prima opera di finzione con Corpo Celeste.



 

 

 

ANCORA MiLANo - L'unica Glam-Design Capital Made in Italy - Questa Volta insegue LA LUCE -FIERA DEL MOBILE 2011



Seguiteci in questo folle e colorato viaggio attraverso tutte le novità che giungono dal Salone del Mobile 2011. Rifatevi gli occhi e sognate case con questi pezzi unici di arredo

Superfici lucide e trasparenti, materiali avanguardistici e creatività che esplode in ogni angolo; è il Salone del Mobile 2011 che si conclude a Milano il 19 aprile. Non potevamo non catturare le ultime novità e raccontarvi le ultime tendenze in fatto di design ed arredamento, ecco quindi alcune delle proposte più intriganti.
Kartell, annuncia la collaborazione con Etro che realizza una rivisitazione della classica poltrona Pop Duo disegnata da Pietro Lissoni, cambiandole veste e tessuto e aggiungendo un tocco di Art Deco in stile novecentesco grazie al'iconico motivo paisley e alle fantasie black & white. Kreoo by DECORMARMI presenta Pavè Collection, evoluzione del sistema di sedute Pavè (per interni ed esterni). Pavè Log è una deliziosa panca da esterni e interni. Alle originali basi in marmo viene sovrapposta un’unica asse in legno di larice che, in linea con l’appeal fortemente materico di tutta la collezione, è proposta con un effetto sabbiato che mette in particolare rilievo le unicità morfologiche del legno.

Mila Shön propone in collaborazione con arsprima, associazione culturale per le arti contemporanee, la seduta design ö-chair. La seduta declinata nelle due varianti di colore - bianco e nero - è stata infatti rivestita da una texture dai richiami anni '70, disegnata ad hoc dall’eclettica artista Eloisa Gobbo in collaborazione con l’azienda di tessuti d’arredamento Prima Linea già licenziataria per la linea Mila Schön Home che per la prima volta presenterà tutta la collezione tessile per l’arredamento. Il designer Giampietro Preziosa, affiancato nel progetto dalla storica azienda Cmodonutti specializzata nella realizzazione di sedute in stile, ne ha invece ideato  il concept e design sinuoso e vintage nelle fantasie.

Infine anche l'eco vuole la sua parte; Balance, la nuovissima collezione di lampade, proposte dal designer Fritsch-associés per l'azienda Axo-Light, un progetto armonico e affascinante anche dal punto di vista delle scelte tecnologiche e di eco-compatibilità. Lampada dalla struttura sottile che poggia su un abile gioco di pesi e contrappesi per giungere all’equilibrio perfetto tra leggerezza e forza.


Hermes al Fuori Salone 2011: la prima collezione di design del brand

Domenica, 17 Aprile 2011.
                        hermes casa

Il marchio di moda Hermes non poteva esimersi dal partecipare al Fuori Salone 2011, evento realizzato in concomitanza con il Salone del Mobile, che chiudera’ i battenti proprio nella giornata di oggi. Non e’ un caso che il fashion brand abbia deciso di unirsi alle celebrazioni del design: proprio quest’anno Hermes ha lanciato la sua prima collezione di arredamento per la casa, con tutta una serie di tessuti d’arredo, di mobili dal gusto contemporaneo, ma anche di tappeti e di carte da parati. Per rendere la nostra casa in perfetto stile HermesIn questi giorni di Salone del Mobile 2011, Hermes ha scelto come location per il suo evento Fuori Salone La Pelota di via Palermo: in un allestimento molto interessante sono stati presentati i mobili e i complementi d’arredo che il marchio di moda ci ha proposto. La location e’ stata curata dagli architetti Shigaru Ban e Jean de Gastines, che conosciamo per la realizzazione del Centro Pompidou di Metz.
 La collezione di arredamento e’ curata da Pierre-Alexis Dumas, il Direttore Creativo del marchio di moda che ci propone sempre i suoi colori e i suoi design di tendenza. Stile che ora viene anche applicato anche ai mobili che fanno parte della nuova linea. Il fashion designer del gruppo e’ stato aiutato in questo lavoro da Enzo Mari e Antonio Citterio. Non solo i nuovi mobili sono stati messi in mostra: anche una famosa sedia Hermes, che venne realizzata da Denis Montel, direttore artistico di RDAI, insieme al designer francese Eric Benqué, e’ stata proposta al pubblico in questi giorni di Fuori Salone 2011.

Per chi volesse acquistare l’arredamento di Hermes, sappiate che i mobili e i complementi d’arredo saranno messi in vendita solamente a partire dal prossimo mese di settembre 2011.





Porte in faccia per chi ancora crede che uno Stasus Simbol possa Bastare-
 "Il Nuovo Lusso non fa Sconti-"









La filosofia del “New Luxury” si assesta in cinque tendenze legate al bisogno assoluto di qualità,  secondo un’idea di Francesco Morace. Ma in termini di strategie, dove sta andando il settore del lusso per stare al passo del nuovo concetto di lusso e per far fronte alla crisi?

Il lusso è morto, viva il lusso! Così ci viene da commentare se analizziamo le dinamiche in atto nel mondo del lusso che gravita intorno alla moda.
Mentre l’opulenza sfacciata appartiene al passato, riscontriamo ora che la ricchezza  si coniuga con la coscienza, le emozioni, la cultura. E si personalizza sempre più per dare ad ognuno il proprio stile. Si delinea così un nuovo concetto di lusso, esclusivo e mirato, che appaga i cinque sensi e fa vibrare anima e cuore, traducendosi nel piacere senza prezzo di circondarsi di raffinatezza, rarità, esclusività, artigianalità, servizio superiore, “eternità”.
Miuccia Prada
Miuccia Prada
“Amo il bello, l’intelligente, il curioso, il non banale. Ogni tanto tutto questo coincide con il costoso, ma il prezzo non ha niente a che fare con il lusso” ha dichiarato la nota stilista Miuccia Prada.
“New Luxury” lo ha definito il noto sociologo Francesco Morace, individuando gli scenari del futuro in cinque tendenze legate al bisogno assoluto di qualità, e precisamente:
  • 1) l’esperienza straordinaria (ad esempio, regalarsi un anello Trilogy);
  • 2) il lusso giocoso (divertirsi con capi di moda eccentrici);
  • 3) la supergriffe (puntare su prodotti diversificati di marchi prestigiosi);
  • 4) l’eccellenza tangibile (arredi eco-funzionali e firmati);
  • 5) il lusso e la perversione (uscire dai canoni del consueto per esplorare nuovi territori).
Jean Castarède
Jean Castarède
Lo studioso francese Jean Castarède nel suo libro “Le luxe” va ancora oltre affermando: “Il lusso non è un oggetto, ma un segno. Distintivo, sempre più soggettivo”. Quindi, ben lungi dal mero possesso di un bene costoso. Semmai conta lo spessore culturale e sentimentale del prodotto per passare dalla “distrazione”, ormai divenuta cosa vana, alla “discrezione”, ovvero all’interiorizzazione delle esperienze.
Trattasi di un fenomeno altamente pervasivo, che coinvolge moda, design, gioielli, vacanze, cibo, sessualità e viaggia nel profondo, senza ansie di visibilità: “Il nuovo lusso evita ogni ostentazione fino a scomparire” osserva la celebre gallerista milanese Carla Sozzani, anticipatrice di trend.
James B. Twichell, professore all’Università di Gainesville in Florida, in “Living it up: our love affair with luxury” sostiene proprio questo concetto allorché scrive la frase lapidaria: “Non è più quello che abbiamo che ci fa raggiungere la felicità”.La felicità, piuttosto, deriva da come siamo, dal nostro stile di vita, che orienta le scelte di acquisto e di possesso in un senso oppure in un altro.
Aggiunge un altro famoso sociologo, Gianpaolo Fabris, ne “Il nuovo consumatore verso il Postmoderno”, che il lusso deve essere culturalmente attuale, olistico, cioè deve giocare a tutto campo, in un mix di spirito e corpo.
Si delinea chiaramente, pertanto, l’idea d un lusso su misura, personale ma globale, sexy ma garbato, fantasioso ma semplice, in grado di rendere irripetibili certi momenti e le persone che li vivono.
Fin qui la “filosofia”, che tutti i colossi del lusso sostengono di condividere, di assecondare, di promuovere. Ma concretamente oggi, in termini di strategie, dove sta andando il settore?
In effetti per molti big negli ultimi anni sono venuti al pettine parecchi nodi di una crisi iniziata ben prima dell’attacco alle Torri Gemelle e, per altri aspetti (vedonsi i recenti crack finanziari a stelle e strisce), ancora viva più che mai. Tutti sperano nella durata del boom dei consumi griffati in Cina, Russia, India, Emirati Arabi, ma confidano pure nel ritorno allo shopping degli Americani, molto rapidi a rallentare gli acquisti quando le cose vanno male, ma rapidissimi a sfoderare le carte di credito quando il sereno si staglia all’orizzonte. E chissà che anche stavolta lo zio Sam non riesca a rialzare la testa prima di quanto ci si aspetti.
Un modello di business vincente, comunque, non esiste: non si tratta di scegliere a tavolino se è meglio l’azienda monomarca od il gruppo multibrand. Quello che conta davvero è il valore del marchio. Se il marchio è forte, è meglio restare soli, perlomeno nel breve termine. A lungo andare, forse risulta migliore il paradigma multimarca, perché bilancia i rischi e consente di disporre di risorse economiche ingenti. Ma è anche più lento nel rispondere ai mutamenti dei gusti.
Pr quanto riguarda specificamente i gioielli, sono due le nitide tendenze che animano il settore: la produzione di marca ad alto valore aggiunto di creatività continua a segnalare una crescita delle vendite, mentre la gioielleria anonima versa in una crisi sempre più nera.

 








Il Gigno Nero - FUOCO IN SALA.

 

 

Finalmente nelle sale Italiane " Il Cigno Nero" 
Una boccata di ossigeno dopo mesi di Checco Zalone; Qualunquemente ed altre fiere della banalità a basso valore aggiunto, che però piacciamo cosi' tanto all'Italiano Medio-
Chapot per  Darren Aronosfsky, il film è assolutamente all'altezza della lunga e chiecchierata attesa che da Venezia aleggia intorno alla sua creazione.
Regina indiscussa dal palco a realtà, Natalie Portman, a mio parere gia sul red carpet nella degli oscar, superba interpretazone...
La pellicola tiene assolutamente inchiodati alla poltrona, senza un attimo di distrazione.
Si rivive in apnea  la storia del "Cigno Nero" capolavoro dal  tragico epilogo, lanciati in un veloce e ingannevole vortice emotivo che mischia il bianco ed il nero, il bene ed il male inseguendo una perfezione ormai malata ..Luci   immagini sounds, Locations giocano di antitesi , disegnano i particolari di un animo puro, sempre più contaminato e corrotto da  irresistibili perversioni umane. Un viaggio solo andata verso il male, una veloce ascalation in cui sono gli animi più torbidi e neri a calcare la scena, per poi esplodere nell'atto finale in cui il male danza con tutta la sua forza e il suo fascino impadronendosi del palco. Il cigno bianco sfiora finalmente la tanto cercata e agoniata perfezione, prima di spegnersi sotto frastuono di applausi.

E voi..Cigno Bianco o Cigno Nero?  Buona visione.


Claudio Nicastro





 

 

 Citysumers", l’era del consumatore urbano alla conquista della città

 

 

Ricche di contatti e opportunità, le città fungono da calamita, attirando flussi continui di talenti e innovazioni: Tokyo e New York, per esempio, hanno un PIL comparabile a quello di Canada o Spagna. La nuova sfida del consumo arriverà dai grandi agglomerati cittadini: entro il 2050 la popolazione urbana sarà il 70% del totale. Se il business vorrà crescere, dovrà essere pronto a soddisfarla. Le città indiane potrebbero generare il 70% di nuovi posti di lavoro entro il 2030; l’economia di Shanghai rappresenta il 13% del prodotto interno lordo cinese, ospitando meno del 2% della popolazione del paese asiatico.


La città come terreno di cultura del consumo - L’osservatorio Trendwatching spiega come attualmente “urban culture is the culture”, quindi, dalla città non si scappa: le nuove tendenze nascono e si sviluppano nell’area urbana, luogo in cui i nuovi consumatori, denominati “Citysumers” ( city+consumer) cercano in continuazione nuovi canali, nuove connessioni, con una continua voglia di sperimentare e di lanciarsi in nuove esperienze. Il risultato di questo dinamismo urbano si riflette nell’emergere di una nuova classe media, circa 2 miliardi di persone, potenzialmente pronte a spendere 6,9 trilioni di dollari l’anno. Un esempio è la comunità cinese che in poco tempo è passata da una mentalità della “sopravvivenza”, in cui si spendeva solo per lo stretto necessario, ad un’attitudine più possibilista: il 54% dei cinesi è ormai desideroso di avere uno stile di vita più ricco e diversificato. “Oggi le città tornano ad essere luoghi di produzione di nuove tendenze, dichiara ad Affaritaliani.it il sociologo Francesco Morace, che pone l’accento sulla dimensione urbana come laboratorio di nuovi stimoli. Le città di punta? “Sicuramente San Paolo del Brasile, Mexico City, Città del Capo, Sidney e Melbourne in Australia, Mumbai e Bangalore dove c’è la Silicon Valley indiana produttrice di ingegneri e programmatori con più di 10 milioni di abitanti”. Insomma tutti laboratori a cielo aperto che si affiancano a quelle che per anni sono state le capitali della moda e del design come Londra, Parigi, Tokyo. La novità è che altre città più alla periferia del mondo sono al centro della scena: “San Paolo, sottolinea Morace, è oggi la città più interessante del mondo, la più vivace e creativa, dalla pubblicità al design, con un mercato in grande sviluppo, entusiasmo e anche demograficamente una popolazione molto giovane in un paese che non ha vissuto la prima modernizzazione degli anni ‘60- ‘70 che ha invece caratterizzato l’Occidente, i paesi europei, gli Usa e il Giappone. Una fase di terza modernità oggi coinvolge le economie emergenti, e il cosiddetto Bric (Brasile, Russia, India e Cina) anche se oggi la Russia è un po’ in affanno”.


Cittadini orgogliosi e always on. Ecco i Citysumers - “L’Urban Culture è sicuramente un macrotrend che vede le città come centri propulsori energetici del pianeta e allo stesso tempo centri di gravità di servizi e luoghi, spiega ad Affaritaliani.it Elena Marinoni, Managing Director dell'Istituto di ricerca sui consumi GPF. Ma chi sono questi nuovi consumatori? “In termini di comportamenti, precisa Marinoni, sono persone in cui prevale un urban pride, ovvero l’orgoglio di essere abitanti di una città, con un potere di spesa più alto e un maggiore grado di informazione rispetto ad altre aree. In secondo luogo sono cittadini attivi, interessati a sfruttare le varie occasioni di vivere il contesto urbano e infine, caratteristica molto importante, sono sempre connessi, always on, attraverso smartphone, iPhone, iPad”. Una popolazione mediamente giovane, connessa e curiosa, di venticinque - trenta- quarant’anni che vive le città come fossero siti web, “ma non solo, aggiunge Morace, è una generazione molto coinvolta che comprende anche i senior e una classe sociale varia, in virtù di quella rivoluzione tecnologica che ha prodotto oggi una grossa democratizzazione dei consumi. Tutti oggi hanno i cellulari, dai ragazzini agli immigrati. Viviamo quindi un’estensione di privilegi che prima era riservati ai più ricchi”. La rete diventa il terzo braccio per sfruttare le possibilità delle città e viceversa.: “In certe città, racconta Morace, è come se ci fossero delle porte virtuali per entrare nel web. A San Paolo, per esempio, il wifi è molto esteso, ci sono negozi nei quali con il tuo cellulare puoi raccogliere informazioni. In Australia ci sono percorsi turistici nei quali se inquadri un determinato monumento ti viene raccontata tutta la sua storia. E’ una tabella a doppia entrata: la città ti introduce nel mondo del web e il web ti permette di vivere la città in un modo nuovo”. Quello che Google Earth attraverso applicazioni che permettono di orientarsi in città e luoghi ha capito prima di altri: l’incontro tra il reale e il virtuale. Più una città è grande, più è ricca di quartieri e stimoli, più si presta a questa sorta di caccia al tesoro che riproduce l’attività sul web.


Eco - urban, la frontiera dei brand di successo - Questi concentrati di attività e consumi sono quindi la chiave di lettura delle tendenze moderne, e in quanto tali, non possono che evidenziare una delle numerose opportunità del nostro tempo: “Go Eco-Urban”, la tendenza che sta facendo diventare le città luoghi di sviluppo sostenibile ed eco-innovazione. “Molti brand oggi sviluppano prodotti ad hoc per questi cosiddetti citysumers secondo strategie di marketing che vanno a declinarsi in modo dedicato a certi tipi di pubblico con caratteristiche precise”, sottolinea Marinoni. La dimensione social è sicuramente cruciale in termini di consumo. I social network vengono vissuti sia online che offline. “L’esempio più lampante, continua Marinoni, è il successo di Foursquare che celebra gli hotspot di una città e ad oggi è senza dubbio il social network più capace di raccontare questo fenomeno fatto da flussi di persone che si muovono, fanno il check-in in certi luoghi con una dimensione ludica molto accentuata che contribuisce a mettere in rete persone che non si conoscono ma che frequentano gli stessi luoghi della città”. Per i consumatori urbani infatti molti fenomeni sono mediati della rete, un altro esempio è rappresentato dal crowd-buying in città e “la case history più emblematica è sicuramente, come aggiunge Marinoni, il fenomeno Groupon CityDeal”, ovvero un portale dove si pubblicano giorno per giorno gli “affari” che si possono fare in città e che attraverso forme di associazionismo di consumatori possono arrivare a un prezzo molto più basso per servizi che di solito hanno standard di lusso. Sono queste dinamiche che fanno scoprire servizi della città poco conosciuti creando occasioni di supersconti dal 60% in su, legate al benessere, al cibo e a corsi di formazione atipici. Insomma, di nuovo, occasioni che fanno perno sull’essere cittadini. “La grande maggioranza delle marche, precisa Morace, si sta comunque muovendo in questa dimensione, a seconda del settore merceologico”. Il mondo delle auto lavora da tempo sulle city car e sulle forme di sostenibilità legate al vissuto in città con maggiore attenzione ai materiali. Ci sono poi aziende nel mondo del retail, come Muji, che da tempo dà spazio alla dimensione urbana del consumo. Tucano Urbano in Italia è un altro esempio di brand che nasce e si sviluppa sull’idea di chi si sposta in città e quindi propone accessori pratici per le moto. “Tutto il mondo dell’abbigliamento sportivo, sottolinea il sociologo, da Nike ad Adidas presta sempre maggiore attenzione agli sport urbani praticati in città e di conseguenza si trova a modificare su questi binari lo stile e la propria comunicazione”.
E NEL BEL PAESE..??
Nel nostro paese tutto orbita intorno a Milano e Roma dove certamente si concentrano cittadini che vogliono fruire della città con servizi diversificati, ma in futuro, come avvisa Marinoni, questo fenomeno contagerà le altre città italiane oltre ai grandi capoluoghi. “Di certo, osserva Marinoni, finora seguendo l’esempio positivo di marketing territoriale attuato da New York, Milano ha sfruttato le potenzialità del contesto urbano durante la settimana di Salone del Mobile nella quale ha saputo comunicarsi, attraverso un’ operazione di brandizzazione, come capitale del design nel mondo, sviluppando un proprio merchandising”. In generale a livello di marketing e comunicazione, tutte le strategie di guerrilla e marketing non convenzionale sfruttano il trend della cultura urbana. Un brand mondiale come Starbucks ha fatto ricorso (posizionando dei bicchieri di caffè su dei taxi, grazie a un magnete) a questo tipo di comunicazione che fa leva a situazioni che avvengono in città. Lo stesso vale per le strategie di retail dei temporary store che creano situazioni di shopping come fossero degli eventi speciali e ciò appaga il desiderio di essere continuamente sorpresi in città. “A livello di brand, conclude Marinoni, sono le multinazionali ad aver sviluppato questa attenzione ai mercati locali poichè più le marche sono globali più sono tenute a risolvere l’alone negativo di standardizzazione che c’è intorno a loro”. Da Nike a Prada, che per esempio ha realizzato borse con scritto Capri, fino alla stessa McDonald’s, i brand stanno imparando a modulare i propri prodotti sulla base dei cittadini con i quali parlano. In conclusione, nuovi linguaggi e nuove realtà estetiche stanno caratterizzando il mercato italiano, basti pensare alla crescente comunità sviluppata attorno agli appassionati di ciclismo in città, così come alla comunità crescente attorno allo skateboard fino ad arrivare al parkour. Cosa suggerire agli uomini di marketing? “Analizzate il fenomeno, assorbite gli aspetti di immaginario legati a un certo tipo di esperienza culturale, ma state attenti a contestualizzare il tutto”, avverte Morace.

 

 

 

L'IMPERATORE APPLE ROMPE IL SILENZIO

THANK YOU STEVE JOBS

TALENTO

Nel  continuo vociare di questa nostra società,  dove lamentele e insoddisfazioni condivise, la fanno da padrone, finalmente una voce rompe questo noiosissimo coro.
Steve Jobs si svela e rivela durante un discorso tenuto alla Stenford University.
Davanti a noi, uno dei grandi imperatori dell'economia mondiale, un icona di potere della super class internazionale, appare come un  uomo assolutamente normale, dai toni  pacati  e tranquilli . In quelle parole all'inizio poco familiari, racconta della sua infanzia dei suoi primi anni di studio e della sua vita maledettamente normale..ma  ecco il suo discorso continuare,  e pian piano dalle sue parole inizia a manifestarsi una delle forze più potenti dell'universo, una  forza capace di  spazzare  via le folle,  e ristabilire l'ordine in pochi secondi, la forza alla base del tutto, di tutto quello, che di bello c'è al mondo.  IL TALENTO, si ,  una sola parola Talento.. puro, incontaminato, potente, autentico. Mentre ascoltavo, fui sorpreso da un icredibile energia.. che  mi ha attraversato da parte a parte, connettendosi al mio io  migliore. L'io  che rischia, che osa, che urla, che crea, che crede, che ama i colori accesi, L'io che  molte volte in un contesto di mediomen,  annoiato si addormenta. Talento sta per "Propensione naturale a.." ma nn solo, parlo a  tutti  coloro che si crogiolano  rassegnati sull'alibi di non possederne. Talento è energia, talento è provare,talento è rialzarsi e  cambiare forma, talento è euforia , pazzia, successo!!!    SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI


Grazie Steve Jobs  
  

CHRISTAMAS ON the TOP
CORTINA 2010

 


E' assodato Cortina rimane la Regina indiscussa degli  Snow-Sites Italiani



Claudio Nicastro Natale Cortina
 

       




Claudio Nicastro Natale Cortina





Quel simpatico scoiattolino rosso è sempre più un luxury Brand -- lo trovi su felpe cappelli in ogni materiale e dimensione "Welcome to Cortina"




Benvenuti nel louogo dove non esistono crisi e problemi, o perlomeno dove non se ne parla--  
Il 23 Dicembre "L'elegante Signora" inizia a prepararsi-- In corso Italia non c'è ancora tanta gente -- Ma si sente nell'aria che qualcosa sta per succedere -
I commesi delle Boutique lucidano i vetri in modo isterico - gli spazza neve passano e ripassano, quasi consumando i s.pietrini del corso - i consierge dei grandi  Hotel dirigono il traffico come vigili urbani - e via su a Socrepes - Faloria e cristallo, la neve è fresca  si conosce il maestro di Sci.
Il 24 si alza il Sipario-- Modelle e  icone dello sport si schivano frettolosamente  all'entrata della Coperativa , vecchie Signore della Super Class  anni 70,  bardate di rare pellicce, estrosi cappelli tirolesi e importanti gioielli-- conquistani il loro momento di Celebrità -


Claudio Nicastro Cortina


Claudio Nicastro Natale Cortina


Dopo la lezione di sci Ero sdraito nel bagno profumato della SPA SAvoia Hotel-- Una lampada al volo e via in camera E' la viglia di Natale --
Chi  nelle ville, chi nei ristoranti, chi nei circoli..la tavola è imbadita- dopo il primo assaggio di crudo --giù il primo fluet di Champagne.


Claudio Nicastro Natale Cortina


Un salto al Cristallino, inaugura il Bilbò
MERRY CHRISTAMAS IN love- o anche no .

L'importante è essere nell'unico posto possibile-- dove vi sentite a pienio voi stessi !!!!



Claudio Nicastro






 

 

 

Mete TOP Natale 2010

 

Da  Cortina e Praga a Londra, dalle Mauritius a Dubai, senza tralasciare la Cina: è già tempo di booking…


ED IO DOVE SARO??

 


 

Non solo crociere. Per gli amanti dei viaggi classici, con spostamenti rapidi ed efficaci, l’offerta è ugualmente ampia e davvero variegata. Per un Natale da favola, ecco le offerte più intriganti. Secondo la nota aziendale Valtur, risultano mete sempre molto apprezzate Maldive e Mauritius, dove l’offerta del tour operator è presente ottimamente con i Village Resort Kihaad (Maldive) e Le Flamboyant (Mauritius). Tra le varie novità invernali con queste mete si segnala il pacchetto Exclusive Escape, dedicato ai viaggiatori più esigenti, che prevede tanti servizi personalizzati. Valtur ha inoltre lavorato per offrire un prodotto Neve unico sul mercato, costruito ad hoc sulle esigenze dei clienti: oltre al soggiorno, questo comprende la Formula Sci Valtur con ski-pass da lunedì a sabato e 22 ore di lezione con i maestri della Scuola Italiana Sci. A ridosso delle festività natalizie, da non perdere la promozione Natale in Valtur, che concede ulteriori forti riduzioni con il benefit Prenota Prima Plus. Tra le tante promozioni consultabili sul sito Valtur.it, il Capodanno ad Istanbul, dal 29 al 31 Dicembre a 490 euro.  Il pacchetto include 3 notti presso il 4 stelle Best Western Senator, due giorni di tour di Istanbul con guida, crociera sul Bosforo ed altri importanti comfort. Per chi preferisce invece la metropoli greca, non può perdere l’offerta dal 30 Dicembre al 3 Gennaio a 530 euro: 4 notti presso il 4 Stelle superior The Athenian Callirhoe, visita di Atene e cenone di Capodanno incluso. Per tutti i dettagli si può consultare il sito di riferimento.

Abbiamo chiesto anche a Pier Ezhaya di Premium Alpitour le mete più gettonate per la stagione invernale in arrivo, in particolar modo per il periodo natalizio: “Per l’alto di gamma, le mete più gettonate sono New York , Miami, Maldive, Mauritius e i Caraibi. Chi si concede un viaggio più importante si regala il Sud Africa, l’India ed il Sud est asiatico”. Sergio Testi della Easy Alpitour invece suggerisce: “Per quanto riguarda le soluzioni all-inclusive, Egitto, Canarie, Maldive e Africa sono sempre ai primi posti nell’indice di gradimento, seguiti dal Messico e dai Caraibi. Molto richieste anche le formule short break e le weBox, il cofanetto regalo di Alpitour, ideale per le feste natalizie”.

Ma tra le novità invernali di Premium Alpitour, da ricordare il debutto di Viaggidea  nel  Vicino  Oriente,  con  la nascita  dei cataloghi  monografici  dedicati  ad  Israele  ed  al Medio  Oriente  –  Libia,  Egitto,  Siria  e  Giordania  –  con  una  vasta  gamma  di  tour. La  stagione  invernale  vedrà  anche  Dubai  promuovere  una  nuova  iniziativa, “Stop  &  Dubai”,  in  collaborazione  con  la  catena  alberghiera  Hilton  e  la compagnia a  Dubai  presso  l’
Hilton  Creek  o  l’Hilton  Jumeirah  durante  i  viaggi  sulle destinazioni dei tre pernottamenti sarà offerto da Viaggidea. E su tutte le destinazioni, il Gruppo Alpitour consiglia: “Prenotare prima assicura la scelta più ampia e grazie alle iniziative commerciali dei tour operator, mirate ad anticipare le prenotazioni, si può anche risparmiare significativamente. In particolar modo, nel periodo di alta stagione, è sempre bene assicurarsi i posti per tempo. Questo vale sia per i prodotti del segmento alto, sia per quelli del segmento mass market”.

Per chi invece non può proprio fare a meno della classica neve natalizia, una succosa novità in arrivo da Club Med consentirà di coniugare la sciata alla visita di nuovi paesi. Club Med sta per inaugurare il Resort a 4 Tridenti di
Yabuli Sun Mountain, la prima stazione sciistica di tutta la Cina. Nella provincia di Heilongjiang, a 195 km dall'aeroporto di Harbin, Yabuli si trova a 470 metri di altitudine e vanta 31 km di sentieri per sciatori di tutti i livelli. Il nuovo resort è una struttura moderna e accogliente che conta 6 Sale Conferenza, una grande Sala Reception per convention e meeting, ed un totale di 284 camere,  di cui 27 Suite, 22 Deluxe e 235 camere Club, tutte dotate di letto doppio o matrimoniale, studio, tv a schermo piatto, vasca da bagno, doccia ultra-moderna e connessione wi-fi. Dispendioso, ma perché non sognare? Dopotutto è Natale!


MONDO IMPRESA

Nasce British Flex MONDO IMPRESA.


BRITISH FLEX MONDO IMPRESA

La formula British Flex Mondo impresa, prende corpo secondo i più aggiornati standard di needs Business del mondo impresa Italiano.
Prevede un percorso formativo composto da diverse attività.
  • Meeting di GruppoDurante i meeting di gruppo prendono corpo i Business Role Playing “Giochi di Ruolo” che vengono articolati con la presenza del nostro staff Madrelingua certificati TEFL CELTA. L’obiettivo è proiettare gli utenti in situazioni reali, mirando all’acquisizione di una buona indipendenza nell’uso concreto della lingua Inglese, potenziando oltresi’ la capacità di Problem Solving linguistica.
  • Personal CoachingPer colmare il gap dato da una frequente etereogenità di livello linguistico del gruppo impresa, il corso prevede lo svolgimento di una parte individuale interfacciata con un personal coach. Lo scopo scopo è quello di portare il gruppo ad un livello comune.
  • Web ConferenceAttualmente la Video Conferenza è il primo mezzo di comunicazione istituzionale. Ecco il motivo per il quale è la Video Conferenza la terza leva strategica English Learning B.Flex, grazie alla quale i profili lavoreranno all’improvement della conversazione e contemporaneamente familiarizzeranno con il mezzo Video Conferenza.


  Il gruppo British School Of English è sempre più coinvolto ed attento alle necessità dell’ impresa Italiana. Il nostro scopo è permettere ad un impresa Italiana di  entrare a far parte di circuiti internazionali. Recepire, comunicare, scambiare  in Inglese, quindi crescere. Alla base dei nostri percorsi “Mondo Impresa” domina la strategia di English in use. Lontani quindi  da corsi  statici,  basati sul rapporto allievo-teacher verticale, il nostro obiettivo è di  ridurre  sempre più  il gap che intercorre fra la teoria e la pratica linguistica. I profili di impresa coinvolti nel processo formativo, saranno coinvolti  in simulazioni individuali e di gruppo,  quindi proiettati in contesti operativi assolutamente plausibili, dove utilizzeranno la lingua inglese in modo naturale, acquisendo le tecniche d’uso alla base del business English.        
           British Flex Mondo Impresa – English In  use  -  Your Employees in use
L’intera pianificazione del corso verrà organizzata in base alle esigenze dell’azienda, con la possibilità di cambiamento in itinere.


Executive Marketing Manager

Claudio Nicastro



Rolex Oyster Perpetual Datejust II Rolesor



Rolex Claudio Nicastro

 

A Baselworld 2009 casa Rolex presenta il suo “cavallo di battaglia” Oyster Perpetual Datejust II nella nuova interessantissima versione “grande taglia” da 41 mm di diametro
...is mine!!!!!


La Maison orologiera svizzera Rolex non ha certo bisogno di presentazione. Non ci dilungheremo, dunque, nel magnificare la bellezza formale delle sue creazioni e la maestria tecnica dei movimenti. Basti dire che nel 1926 Rolex creò il primo orologio impermeabile ad acqua e polvere (Oyster, ostrica) e che nel 1931 montò il primo movimento con ricarica automatica (Perpetual).
Il modello Datejust fu presentato per la prima volta nel 1945 e da allora è stato costantemente aggiornato e parzialmente ristilizzato.
L'Oyster Perpetual Datejust II Rolesor rappresenta l'essenza del marchio Rolex: preciso (certificato C.O.S.C.), impermeabile sino a 100 mt/10 atm, automatico con datario (riserva di carica 48 ore), costruito con materiali nobili (oro bianco e oro giallo) e rifinito con la massima cura.
La nuova cassa da 41 mm di diametro conferisce all'Oyster Perpetual Datejust II una possente presenza al polso che sarà certamente apprezzata  dagli estimatori degli orologi “grande taglia”.
Degno di nota il nuovo dispositivo antiurto Paraflex che protegge la meccanica dell'orologio.
Amplissima per il cliente - come  d'abitudine in casa Rolex – la scelta delle“referenze” (ossia delle versioni), disponibili con svariati colori e grafie di quadranti (numeri arabi, numeri romani, indicatori a bastone); robusti bracciali Oyster in oro bianco ed oro giallo (con fermaglio di sicurezza Oysterclasp) completano degnamente l'orologio.
Casa Rolex con il nuovo Oyster Perpetual Datejust II Rolesor amplia la rinomata famiglia degli Oyster con un “solo tempo” dal forte impatto estetico unito ad  una meccanica di eccellenza.



Le mode si decidono su Fb e Twitter. E la caccia all’offerta ora si fa on line


 

Più sofisticati, aperti a nuove esperienze d’acquisto, bisognosi di “coccole” da parte dei propri brand di fiducia. Così cambiano i consumatori nel 2011, che si incontrano on line, si scambiano suggerimenti sui social network, decidono le nuove mode e formano gruppi d’acqusito. Affaritaliani.it, grazie a uno studio di TrendWatching.com, anticipa tutte le nuove tendenze dello shopping e gli oggetti più curiosi in arrivo sul mercato.
Generazione G come “generosità” - I consumatori oggi cercano gesti veri, reali, legati alle persone. Come le piccole o grandi sorprese che fanno capire a familiari e amici quanto si tiene a loro. E allora ecco che anche le aziende coccolano i propri clienti: in Inghilterra Interflora ha lanciato una campagna sui social media, in particolare su Twitter, per rallegrare le vite degli iscritti. Monitora Twitter alla ricerca di utenti ‘tristi’ ai quali inviare a sorpresa bouquet di fiori. A sua volta la compagnia aerea KLM, monitorando il social network FourSquare, sceglie i passeggeri ai quali recapitare un regalo prima dell’imbarco. Sempre la Generazione G apprezza le aziende e gli individui che si danno alla filantropia: il 62 per cento dei consumatori sceglie brand che supportano le buone cause.
L’urbanizzazione rimane uno dei trend principali del 2011. Metà della popolazione mondiale vive in aree urbane e ogni giorno 180mila persone nel mondo si trasferiscono in città. I consumatori “di città” sono più esigenti, più esperti, più ben disposti a sperimentare e provare nuovi prodotti e servizi. Quindi nel 2011 le aziende proporranno prodotti, servizi, esperienze e campagna pubblicitarie sempre più sofisticate.
I consumatori hanno sempre cercato le offerte speciali e i discount, ma nel 2011 il mercato dei prezzi sarà un totale pandemonio. Le persone sono costantemente connesse on line e così si passano le informazioni e le ’soffiate’ su saldi, vendite e occasioni speciali. Possono comparare prezzi on line e Amazon.com ha appena creato una iPhone app che permette di comparare i prezzi scannerizzando il codice a barre, fotografando il prodotto o pronunciando il suo nome. Nascono anche i gruppi d’acquisto: i consumatori on line esercitano il loro potere d’acquisto collettivo grazie ai social network. Fenomeni come Groupon (un social network statunitense dedicato alla distribuzione di offerte e coupon promozionali) e Living Social (sito concorrente) cresceranno ancora di più. Ma siti di acquisti di gruppo stanno nascendo un po’ dappertutto, da GoNabit (Paesi Arabi) a Big Lion (Russia) a Daily Deal (Germania). E sono sempre di più le aziende che promuovono le offerte e pubblicizzano le svendite su Facebook e Twitter.
Nel 2011 saranno sempre più numerosi i brand occidentali che lanceranno prodotti o linee dedicate ai consumatori dei mercati emergenti. Perché lì si trovano i soldi al momento e gli stilisti europei o americani sono ancora i più ambiti rispetto ai designer locali. Così Levis’ propone il nuovo brand dENIZEN, appsota per i mercati asiatici. Dior produce solo per i negozi di Shangai il Blue Phone in edizione limitata. E così anche Hermès, Chloé’s, BMW.
La partita della coolness da sempre si gioca a colpi di status symbol. E nel 2011 conterà l’immagine che si dà di sé soprattutto in Rete. Ecco allora l’esplosione dei social network, che sedurranno il consumatore con applicazioni sempre nuove. E’ in arrivo il Twournal (gli utenti di Twitter possono trasformare i propri tweet e le fotografie in un giornale personalizzato”. CrowdedInk offre invece un’app che permette di generare mug (le tipiche tazze inglesi) con le foto degli amici di Facebook o di Twitter. Foursquare premia i membri più attivi con tessere speciali.

Sempre più i consumatori prestano attenzione al proprio aspetto fisico e alla propria salute. Entro il 2015 500 milioni di persone nel mondo useranno applicazioni su salute e benessere per i loro telefoni cellulari. Anche in questo campo sono arrivo speciali invenzioni, come il “passeggiometro”, uno strumento che aiuta le mamme, desiderose di perdere il peso della gravidanza, a mantenersi in forma, dando loro indicazioni su calorie e velocità durante il footing. Oppure lo “Sleep on it”, un’app per telefono cellulare che permette di monitorare il proprio sonno, individuando i fattori che non permettono di riposare bene.
Prodotti eco-friendly? Ormai sono superati. Il consumatore vuole di più. Vuole prodotti di una funzionalità superiore, di un design superiore, di una durata e capacità di risparmio superiori. Insomma, prodotti non green, ma super-green. Come Ovopur, un meccanismo di design per la purificazione dell’acqua oppure Stealth Toilet, uno ’sciacquone’ che usa la quantità d’acqua minima indispensabile



Vodka Tonic-- to-- Green Tè
L'elisir di Lunga vita.

Claudio Nicastro Knows

Il tè VERDE nasce dalle foglie della Camellia sinensis ; quando sentiamo parlare di tè Jasmin, di Ceylon, Darjeeling, non dobbiamo pensare che si tratti di piante diverse : cambia solo il luogo di produzione e l’aromatizzazione. Nemmeno tè verde e tè nero vengono da piante diverse.










































Quello che beviamo normalmente in Occidente è il tè nero: le foglie, dopo essere state raccolte, sono scaldate all’aria per un giorno, arrotolate e fatte fermentare in luoghi umidi (un processo che fa perdere gran parte dei principi attivi della pianta).






Se invece le stesse foglie, appena raccolte, vengono “lavate” a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde. Grazie a questa lavorazione al loro interno rimangono maggiori quantità di catechine ed altri polifenoli (I componenti più attivi e salutari) e si perde un po’ di teina (o caffeina). Il tè verde, insomma, è un concentrato di sostanze preziose, nonostante il sapore un po’ differente da quello “classico” non lo renda apprezzato come il tè nero.
Per mantenerne inalterati I principi attivi, pero', bisogna saperlo preparare correttamente: metterne un paio di grammi sul fondo della tazza, e riempirla con una parte di acqua fredda ed una di acqua calda. L’acqua bollente, infatti, deteriora le foglie di tè verde. Dopo averlo lasciato in infusione per due-quattro minuti, filtrarlo, aggiungere eventualmente limone e zucchero, ma ricordarsi di non aggiungere latte, perchè proprio la caseina del latte rischia di neutralizzare I polifenoli, le componenti più benefiche del tè verde.
In Giappone il tè (rigorosamente verde: quello nero, considerato di bassa qualità, è di solito riservato agli occidentali) è la bevanda nazionale. E in questo paese c’è una situazione che ha stupito I ricercatori di tutto il mondo, un “paradosso nipponico”: perchè I giapponesi, tra I più forti fumatori al mondo, si ammalano meno che altrove di tumore al polmone? Perchè bevono tè verde. Cosi' l’interesse degli oncologi per questa antica bevanda, è cresciuto a dismisura.
Certo, non bisogna lasciarsi trascinare dall’entusiasmo. Quante volte si è sentito parlare di sostanze anticancro che dopo pochi mesi erano già finite nel dimenticatoio? Ma per il tè verde non dovrebbe essere cosi'. I primi studi importanti risalgono a più di dieci anni fa. E ormai sono decine le ricerche pubblicate su riviste a prova di dubbio: da Jama, il Journal of American Medical Association, a Lancet, dal British Medical Journal al Japan Journal of Clinical Oncology. Ricerche che hanno dimostrato come in molti casi le sostanze contenute nel tè verde rallentano o bloccano la trasformazione delle cellule sane in tumori, la loro cresciota e diffusione, e lo sviluppo dei vasi sanguigni che nutrono la massa tumorale. Il merito è soprattutto dell’Egcg (il nome per esteso è epigallocatechina-3-gallato), un polifenolo presente nel tè verde (25%) molto più che in quello nero (che ne ha solo il 4%).
Quali tumori previene? Praticamente tutti: mammella, polmoni, esofago. Contrasta anche il melanoma e un tumore maschile come quello alla prostata.
E il cuore? Il tè verde tratta bene anche il nostro muscolo più importante. Contiene numerosi flavonoidi, sostanze antiossidanti che ci proteggono dall’infarto. Non solo. Il colesterolo e I trigliceridi presenti nel sangue, che quando sono in eccesso si depositano sulle pareti delle arterie e aprono la strada ai disturbi cardiocircolatori, nei forti bevitori di tè non sono un problema. In generale, con due tazze al giorno si riduce il rischio di aterosclerosi del 50%.
Gli antiossidanti presenti nel tè verde (I flavonoidi di cui abbiamo appena parlato e soprattutto le catechine) combattono anche I radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e della pelle in particolare. Ma il bello è che sono molto più attivi degli antiossidanti contenuti in qualsiasi altro alimento: secondo ricerche compiute da alcune università americane, le catechine del tè verde hanno un’efficacia 20 volte superiore a quella della vitamina E e sono addirittura 100 volte più attive della vitamina C.
Ma non basta. Il tè verde ha la capacità di migliorare la flora batterica intestinale; infine dà una mano a dimagrire, perchè aumenta la velocità con cui l’organismo brucia I suoi grassi. L’ università di Ginevra ha scoperto che I suoi estratti fanno salire in maniera significativa (4%) il consumo giornaliero di calorie. Questo effetto non dipende solo, come si potrebbe pensare, dalla teina o caffeina contenuta nel tè ( che pure viene inserita in molti farmaci dimagranti proprio perchè accelera il metabolismo), ma è dato ancora una volta dalle preziose catechine, che aumentano la termogenesi: il nostro corpo produce più calore e, percio', brucia più grassi. Senza provocare alcun effetto negativo a carico del cuore e del sistema nervoso.





Quando l’anello rispecchia la personalità




Ciò che rimane del passato

L’anello doveva principalmente indicare all’esterno quali erano quelle persone che avevano già preso un impegno per la vita e che quindi non erano disponibili per la formazione di nuove famiglie, ma più romanticamente indicava un legame in dissolvibile, forte come il metallo di cui era fatto (l’oro o l’argento), prendendo un’accezione strettamente sentimentale.
Un altro impiego maschile dell’anello lo si ritrova nelle tradizioni di “famiglia”, intese come il tramando di un anello con impressa la casata o il simbolo della famiglia, sinonimo di prestigio e oggetto di forte appartenenza comunitaria.

Ultimamente quest’accessorio/gioiello è tornato ad essere molto di moda, non solo come per tradizione al fine di attestare un sentimento (scopo comunque ancora molto in auge) ma per abbellire, per seguire le tendenze della moda che ci propone degli uomini molto attenti al proprio aspetto esteriore ed alla ricerca di particolari che li caratterizzino, che li facciano apparire diversi e dotati di una forte personalità.
Ciò che fa specie è che oggi non siano solo le donne a seguire questo trend, ma che ad avvicinarsi siano anche abbondantemente gli uomini. Affascinati dal senso di potenza e prestigio che questo gioiello conferisce al suo indossatore (rimanenze del costume tradizionale in materia di anelli), gli uomini prediligono dei modelli di anello evidentemente molto diversi da quelli femminili, principalmente più sottili, delicati ed eleganti, quasi sempre abbelliti da pietre preziose.
Gli anelli maschili spesso sono anche in materiali diversi come l’acciaio, e seguono delle forme più spesse e importanti, quasi mai adornati da pietre preziose. Questo mercato in forte espansione ha subito trovato molto consenso sia nei consumatori che nei produttori di gioielli/accessori, che subito si sono tutti dotati di un’ampia collezione maschile.

Quando l’anello rispecchia la personalità

Come abbiamo già accennano nel passato l’anello era sinonimo di potere di prestigio, ed oggi si è arricchito di un’accezione di eleganza, charme e soprattutto di mistero e forte personalità.
Spesso personalizzati attraverso incisioni all’interno, questo accessorio che spesso diventa feticcio rappresenta nella maggioranza di casi il carattere e la personalità di chi li porta, dando un primo identikit della persona. Claudio Nicastro ha un anello massiccio con onice

Anelli spessi e importanti, dall’aspetto massiccio, stanno a indicare una persona aggressiva, dalla personalità spesso molto estroversa e socievole. Gli anelli più semplici, ma allo stesso tempo decorati con motivi e linee particolari vengono prediletti da persone più mentali, che li scelgono per i loro rimandi intellettuali a culture e tradizioni lontane.
Ci sono poi quelli anelli creati sui modelli degli antichi anelli di famiglia, spesso in oro con lo stemma o la pietra preziosa che rappresenta la famiglia, il gruppo o il casato: questa scelta viene operata da persone principalmente molto legate alla tradizione ed alla famiglia, con un grande senso di appartenenza culturale.
Naturalmente, una descrizione psicologica così indiziaria è puramente generica del carattere di una persona, ma tenuta su un piano superficiale può trovare ottimi riscontri. Infatti se è vero che l’abito non fa il monaco, è altresì vero che non si è mai visto un monaco vestito da diavolo.
Un uomo che indossa un anello, con la sua scelta sta già comunicando qualcosa alle persone intorno a se, sembra dire che non ha paura del giudizio delle persone, e che ama sentirsi speciale a prescindere dalle tendenze e dai pregiudizi.

Un altro spetto da considerare è che mentre gli anelli delle donne sono per la gran maggioranza dei regali, gli uomini indossano anelli che nove volte su dieci scelgono e comprano da soli, dando così una forte impronta personale al proprio gioiello, che in tal modo parlerà del suo proprietario.

Le caratteristiche principali

Energia, passione e grinta sono i principi che stanno alla base delle collezioni uomo di gioielli.
Originalità, forma design, impronta moderna e forte caratterizzazione maschile sono i criteri degli anelli maschili più ricercati, uniti alla raffinatezza che spesso si accosta per contrasto ad uno stile volutamente grezzo e finto trasandato.

Le varie collezioni proposte dagli stilisti e dalle marche più rinomate dal settore prevedono diverse linee, al fine di soddisfare i gusti del maggior numero possibile di consumatori: si parte da materiali classici come l’acciaio e la pelle nera passando per il legno marrone scuro, accostati a borchie o ricami geometrici in stile etnico, a volte abbelliti da pietre come l’occhio di tigre o addirittura i diamanti per i modelli più preziosi.
L’uomo che le case di produzione individuano come target per i propri prodotti è un uomo dinamico, indipendente, con una personalità forte e ben marcata, un individuo che non segue ciecamente le mode e i dettami delle passerelle, ma che ci si accostano volentieri, non per uniformarsi al gruppo ma per creare un proprio stile unico e distintivo, qualcosa che parli di se attraverso le sue scelte.
Lo stile infatti è qualcosa che va ben oltre dal semplice modo di vestire, ma è un insieme di atteggiamenti, scelte e accessori di cui le persone amano circondarsi e che amano che le persone abbinino a se, in un mix unico ed inconfondibile.

L’avvicinamento degli uomini a questo diverso è probabilmente dovuto anche ai mutamenti della società, una società dell’omologazione dove i nuovi must sono “emergere a tutti i costi”, “diverso è bello, unico è ancora meglio” ed “esprimi la tua personalità”.
In tal contesto la ricerca del particolare unico e inimitabile diventa fondamentale, e le case di produzione di gioielli l’hanno capito bene, creando delle linee di prodotti per così dire “a tema”, per l’uomo sportivo, per l’uomo senza limiti, per la fashion fictim, creando delle collezioni per cui ogni persona potesse riconoscersi in una particolare anello specifico.

Regalare un anello da uomo

Anche se la tradizione continua a proporre che gli anelli devono essere regalati da uomini innamorati che si inginocchiano per consegnarli insieme ad un mazzo di rose rosse, anche per un uomo questa tipologia di gioiello può risultare un regalo molto gradito, soprattutto per quelle feste classiche in cui non si sa mai su cosa orientarsi per trovare un dono originale e di sicuro effetto.
Essendo una tipologia di regalo ancora non lungamente battuta, può sembrare particolarmente difficile riuscire a trovare l’anello giusto tra la moltitudine di proposte presenti sul mercato, anche ragionando basandosi sulla personalità del destinatario del regalo.
Uno stratagemma largamente utilizzato soprattutto nelle vicinanze delle principali festività è il giro di shopping, un tour tra i negozi in cui si spera che il futuro ricevente del regalo si incanti davanti ad una vetrina indicando un particolare regalo (o anello in questo caso), oppure mostrare delle pubblicità su delle riviste per estrapolare opinioni e commenti sui prodotti rappresentati in reclame.
In ogni caso, per andare sul sicuro spesso ci si orienta verso i modelli principali delle maggiori case di gioielli per uomo e non, finendo per fare un regalo scontato e per niente unico. Scegliere le maggiori marche è giusto, ma bisogna saper andare oltre alle proposte di punta del periodo se non si vuole dare di l’impressione che non si sapeva assolutamente che regalo scegliere e si è presa la prima cosa che la tv o una rivista del settore hanno consigliato. Inoltre, scegliendo marche famose oltre al valore effettivo del gioiello si ha il valore aggiunto del marchio, che spesso e volentieri vale anche di più di quello effettivo del prodotto.
Orientarsi invece su anelli di oreficeria artigianale può essere un’altra scelta molto interessante, e così altrettanto costosa. La scelta dei materiali e della qualità saranno sicuramente migliori rispetto a prodotti largamente commerciali, il rischio è però di avere un anello anonimo pagato molto caro che ha solo il fascino di essere prezioso, e non trasmette tutti quei valori importanti sopra descritti.

 





Sony si affianca a Apple e Google Tv: nasce Qriocity





Il mondo della televisione cambia e lo fa in anticipo rispetto al previsto. La Sony aveva infatti parlato del 2011 per il lancio europeo di Qriocity, ora invece esce in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia. Di cosa si tratta? Di un servizio per guardare in streaming e per pochi euro film di ogni tipo potendo scegliere fra centinaia di titoli. In aperta concorrenza quindi con le offerte pay-per-view di Sky sulla parabola e di Mediaset sul digitale terrestre.
Disponibile per il momento solo su tv e i lettori Sony dotati di connessione al Web, Qriocity è un assaggio di futuro. Di un modo diverso di gestire diritti non più su base nazionale lasciando a noi telespettatori il compito di fare il palinsesto. Il tutto a prezzi più bassi perché a competere ci saranno presto oltre a Sony e Apple, anche Google e






Chanel N°5, il nuovo spot con Audrey Tautou e la storia degli spot.

Una donna che non indossa profumo non ha futuro”

“La felicità non è altro che il profumo del nostro animo”

Coco Chanel

Coco Chanel è una pietra miliare della storia della moda e continuano dunque gli omaggi e le produzioni a lei dedicate. A breve infatti uscirà il film “Coco before Chanel” sulla vita della celebre stilista, oltre ai libri e alle fiction già in circolazione. Protagonista del film è l’attrice francese Audrey Tautou, che è stata scelta anche come protagonista del prossimo spot pubblicitario dello storico profumo della maison, Chanel N°5. Abbiamo già qualche immagine del film….
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…e dello spot
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Lo spot, girato da Jean-Pierre Jeunet, che aveva già diretto la Tautou ne  Il favoloso mondo di Amelie e Una lunga domenica di passioni, racconta di un incontro romantico, fiabesco, di due estranei sull’Orient Express nel viaggio da Parigi alla Turchia tra atmosfere sognanti, esotiche e eleganti. A fianco della’attrice ci sarà il modello Travis Davenport.
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Lo spot verrà presentato, a conferma dell’importanza del profumo per il marchio Chanel,  il 5 Maggio, proprio 80 anni dopo la sua creazione.
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Chanel N°5 è sempre stato il profumo di punta della maison, e per questo gli spot sono sempre stati molto curati, con grandi nomi alla regia e come protagonisti.